Profughi in un altro mondo
Inviato da Lotarsan il 25 Ottobre, 2016 - 17:43L'Italia era in piena guerra civile. Dopo tre anni di combattimenti le milizie antisistema, con l'aiuto di alcune forze extraparlamentari, riuscirono a impadronirsi di Roma. Nel frattempo il territorio fu devastato e chi poteva fuggiva per paura dei bombardamenti e dei gruppi armati che ti fucilavano sul posto se scoprivano che non eri dalla loro parte. Le forze governative della quarta repubblica rispondevano alla brutalità con brutalità. Entrambi gli schieramenti dichiaravano di lottare per amore.
La gente disperata scappava a piedi per sfuggire ai controlli nelle stazioni e negli aeroporti, occupati da eserciti avversari a seconda della zona. Da un alias o un cognome era possibile risalire a tutto il materiale postato da una persona in rete. Erano in grado di rintracciare tutto, anche i post cancellati. Bastava un meme sbagliato per meritare una pallottola in testa davanti agli occhi atterriti di parenti e amici. I fuggitivi attraversavano i boschi per arrivare verso la costa, dato che i confini terrestri erano sorvegliatissimi. Molti morivano per strada di stenti oppure venivano uccisi dai malavitosi che dettavano legge nelle campagne. Le donne e i bambini venivano stuprati. C'erano donne che preferivano uccidersi all'istante quando incontravano gruppi mafiosi che pretendevano il pedaggio. C'erano uomini che uccidevano i figli per salvarli dai trafficanti. La popolazione era martoriata.