Lettera a una mamma che non c'è più

 


Cara mamma

Questa è la seconda festa della mamma in cui non ci sei. Ti sei spenta poco più di un anno fa ma per colpa dell’oceano che ci separa non ci vedevamo da sette anni.

I tuoi ultimi anni sono stati di malattia, pian piano hai dimenticato tutti, immagino anche me ma a questo non ci voglio pensare. Sei stata anche vittima di un crudele scherzo del destino: l’Alzheimer è arrivato il tuo ultimo giorno di lavoro. Papà forse se n’era accorto la sera prima perché sei tornata diversa, qualcosa di intangibile era cambiato nel tuo racconto della giornata, l’indomani sei uscita e ti sei persa.

Da quel giorno la tua memoria ti ha abbandonata e la tua vita è diventata un via crucis per chi ti stava accanto, costretti a vederti tornare bambina. Tu, colonna portante, avevi bisogno di cure; tu, zattera nella tempesta, sprofondavi davanti ai nostri occhi. Dopo quattro anni la malattia ti trasformò nell'ombra di ciò che eri stata. Una beffa, perché il meritato riposo dopo una vita di lavoro non è mai arrivato.

Ci manchi da impazzire, con te se n’è andata una parte di noi. Non mi perdono il non essere riuscito a tornare da te prima della tua dipartita. L’universo sa che ho fatto tutto quello che potevo ma non ce l'ho fatta e perciò mi sento piccolo, insignificante.

Mi resta da dirti che siamo ancora qui, che la tua assenza ci distrugge ma siamo ancora in piedi. Saresti fiera di noi. Tu sei cresciuta come colonna costruendo intorno a te una gran capanna ma ora che non ci sei l’edificio è rimasto in piedi, l’intreccio delle mura è diventato portante a sua volta e resiste. Manca la colonna centrale, al suo posto c’è lo spazio che era tuo e che non sarà riempito da niente e da nessuno. Siamo pieni della tua presenza.

Siamo diventati grandi, pieni di difetti come tutti ma in grado di prenderci cura degli altri, dei nostri, dei nostri figli, di nostro padre che ti piange ancora, di noi stessi. Forse, spero, siamo come te, capaci di andare avanti nonostante le difficoltà ma guardandoci anche dentro per non dimenticare cosa siamo e cosa portiamo in noi. Umanità.

Grazie per l’esempio e per la presenza. Tutto ci è mancato nella vita tranne te. Scusami per quello che non sono riuscito a fare.

A presto